QUANDO SI AMA UN ANIMALE COME IL GATTO E DA ESSO SI VIENE RICAMBIATI INTENSAMENTE CI INSEGNA A CONSIDERARE UNA SEPARAZIONE COME LA SUA PERDITA CON UN SIGNIFICAT DIVERSO: ABBIAMO FATTO UN TRATTO INSIEME, ORA IL VIAGGIO DEVE PROSEGUIRE ALTROVE DOVE C’è Più BISOGNO DI ME!
The original text is in ITALIAN, what you findin English is an automated translations
TESTO ORIGINALE IN ITALIANO click on translator button
Sono passati due anni e mezzo da quando un’ amabile gatta saltando il muro di recinsione entrava nel mio giardino e vi rimaneva per ore. Mio padre che viveva nello stesso stabile diceva che era la nostra gatta che era scomparsa l’anno prima che aveva appena dieci mesi ed era il manifesto della tranquillità e affettuosità con chiunque le rivolgesse una parola o una carezza; era estremamente socievole anche con tutti i gatti di strada perché l’avevamo sterilizzata ed era una simpatica ‘sorella’ con tutti i suoi simili.. L’avevo regalata a mia figlia adottandola da una cucciolata salvata dalla strada. È vissuta in casa per molto tempo ma una volta adulta le piaceva scendere nel giardino per ‘predare’ lucertole, gechi, cavallette e andando nei giardino dei vicini saltava su qualche albero attirata dal richiamo di qualche piccolo nel nido. Era la mascotte della strada faceva le fuse a tutti e adorava i bambini…chiunque la vedeva era ammaliato dalla sua dolcezza perché si avvicinava spontaneamente strofinandosi e regalava carezze col suo muso dolcissimo.
La mattina ci accompagnava fin fuori il cancello, aspettava che noi scomparissimo dal suo orizzonte visivo e dopo aver fatto un giro nei dintorni tornava nei suoi luoghi familiari del giardino terrazzo o davanzale.
Al nostro rientro riconosceva il rumore della macchina e immediatamente lasciava qualsiasi sua attività per correrci incontro: questo con tutti i componenti della famiglia, nella nostra villa c’erano due abitazioni separate una dove vivevo io con i miei figli e mio marito; l’altra, mia madre e mio padre.
Un pomeriggio, terminato il lavoro anticipatamente, sono rientrata a casa con l’idea di trastullarmi con la gatta: ne avevo proprio desiderio, era tutto il giorno che pensavo a lei. Quando il cancello si è aperto e poi richiuso e non l’ho vista venirmi incontro ho sentito immediatamente nascere in me un po’ d’inquietudine. Sono rimasta calma e ho iniziato a chiamarla.., poi ho domandato ai miei genitori e anche loro erano alquanto sorpresi perché era mancata all’ora del pasto! Esco sulla strada e nei vicoli intorno ma di Tiffany non c’è traccia. Un vicino che la conosce molto bene mi racconta che l’ultima volta è stata vista tra le braccia di un signore che la stava accarezzando…da quel momento nessuno l’aveva vista più!
Anche mio padre l’ha cercata per giorni allontanandosi a piedi nei dintorni.
Tutti abbiamo sofferto per questa mancanza improvvisa ma abbiamo immaginato che chi l’avesse presa probabilmente ne aveva più bisogno di noi e dovevamo considerarlo come un nostro dono e non sentirci derubati. Tiffany era una micia affettuosissima e avrebbe dato molto amore. Non avevo altra motivazione per spiegare la sua perdita.
UNA GATTA CERCA CASA…E LA ‘SCEGLIE’ TRA TANTE: I SUOI PICCOLI DOVEVANO NASCERE E ANDARE IN QUALCHE PARTE DEL MONDO DOVE LORO ERANO CHIAMATI A PORTARE ‘NUOVA VITA’
Così quando è comparsa questa gatta che
solo lontanamente aveva i colori di Tiffany mio padre esultante ripeteva “E’ tornata Tiffany, vedi è tornata Tffany!!” nessuno di noi ha voluto frantumare questa sua illusione.
Inizialmente veniva solo per il pasto poi restava in giardino con mio padre quando sistemava le piante…poi tornava quando era brutto tempo. Insomma era più il tempo che girava intorno a noi che quello fuori sulla strada. Mio padre era molto contento perché vedeva che la gatta ingrassava e tornava pian pianino ad essere un po’ affettuosa, sempre un po’ schiva ma anche se non si faceva toccare molto lei restava sempre vicino alla persona che sceglieva e si sentiva molto la sua ‘presenza’: aveva una grande capacità comunicativa con lo sguardo e i movimenti calibrati e decisi da non lasciare dubbi sulle sue reali intenzioni nei nostri confronti. Mi faceva piacere vedere che col finire dell’inverno si presentasse più in carne e il suo pelo ancora più lungo la rendeva molto elegante. Gli occhi erano qualcosa di meraviglioso: intenso e profondo per nulla distratto o indifferente, molto comunicativo.
Ma ecco che una mattina il 6 aprile per la precisione, sotto la mia lavanda, la pianta a me più cara, sento degli impercettibili miagolii. Mi avvicino e trovo cinque cuccioli. Guardo Tiffany che era venuta a salutarmi e insieme ci avviciniamo ai piccoli: messi sulla terra ma al riparo della grande lavanda che era così fitta nella sua vegetazione che avrebbe creato riparo anche dalla pioggia. Ma non potevano stare lì!!
Mi prendo il pomeriggio per organizzarmi, le previsioni del tempo davano pioggia e un repentino abbassamento delle temperature. Non c’era tempo da perdere.
Preparo un oasi in un angolo del mio balcone e scendo in giardino con una scatola a prendere i piccoli. Tiffany che era stata sempre schiva si avvicina e odora tutti i miei movimenti seguendo col muso le mani che vanno dai piccoli a lei. Ogni piccolo che prendo do una carezza a lei e le parlo ‘da mamma a mamma’…le spiego quello che faremo e dopo sistemati i piccoli la invito a salire dentro la scatola. Lei acconsente fiduciosa e tranquilla, così con il peso di tutta la famiglia al completo mi dirigo verso casa per condurli nella loro nuova dimora sul mio balcone riparato e protetto. Non ho mai allevato cuccioli così per non commettere errori ho contattato il gattile comunale e mi sono istruita sulle procedure per aiutare mamma gatta a crescere i piccoli. Sono stati due mesi di gran lavoro e immense emozioni che mi hanno dato tanta forza e determinazione soprattutto nella vita quotidiana. Un recente lutto familiare aveva segnato la mia famiglia: era morto improvvisamente il papà di mio marito mentre lui stesso stava attraversando un momento di grave e preoccupante malattia che sembrava non avere soluzione. Mia madre iniziava a palesare il decadimento psico-fisico conseguenza delle ischemie celebrali che inarrestabili provocavano danni irreversibili. Grandi pesi e dolori scandivano le nostre giornate.
Tiffany e la sua famiglia chiedendomi aiuto mi ha dato aiuto!!
I piccoli hanno avuto subito un nome: Mimì, Dodo, Isotta, Ice, Worry. Tutti hanno una casa e sono amati!
UNA GATTA ROSSA SI SA E’ FORTE INTELLIGENTE DETERMINATA. IL SUO DESTINO ERA QUELLO DI RIEMPIRE UN CUORE UMANO CHE ERA STATO SVUOTATO DA UN AFFETTO INDIMENTICABILE
Mimì una splendida rossa di grande temperamento è stata la prima ad uscire ed a seguirmi in tutto sul balcone prima e in casa poi. Avevo la sensazione (certo irrazionale) che avesse con me un legame a prescindere, quasi fosseuna conoscenza pre-esistente. Non so perché ma pensavo ci fosse una qualche relazione con la morte del papà di mio marito avvenuta pochi mesi prima: ogni volta che lei si avvicinava mi tornava in mente qualche scena del passato con mio suocero. Per il nostro rapporto privilegiato desideravo tenere Mimì con me…ma qualcosa mi ha spinto a portarla a casa di mia suocera che in quel periodo soffriva di una grande crisi depressiva per la morte improvvisa del marito. La piccola ha sofferto i primi giorni per un problema intestinale dopo la sverminazione, forse accentuato dalla separazione dalla mamma, fratelli e da me (inizialmente telefonavo tutti i giorni e la chiamavo per telefono e lei si calmava) poi ha creato un rapporto simbiotico con mia suocera in modo veloce ed imprevedibile. La piccola con la sua vitalità imponeva un sano rapporto con i ritmi quotidiani che inizialmente erano solo di accudimento e pulizia; successivamente convertito in un concreto scambio affettivo.
Anche gli altri mici sono meravigliosi tutte le persone che li hanno accolti in casai ancora oggi mi ringraziano per questa meravigliosa opportunità che hanno avuto di respirare insieme a questi esseri ‘vitali’, sì perché sono realmente convinta che i gatti, quando ti cercano o ‘arrivano’… vengono a rinnovar Vita!